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Vitangelo Moscarda, chiamato dalla moglie Gengè, è un uomo ordinario. Ha ereditato un cospicuo patrimonio dal padre e vive di rendita. Un giorno la moglie Dida gli fa notare un piccolo difetto fisico di cui non si era mai accorto: il naso leggermente storto. Questa semplice e apparentemente innocua osservazione gli fa capire quanto gli altri abbiano una percezione di lui completamente diversa da quella che egli ha di se stesso. Da questo si origina in Moscarda il desiderio ossessivo di conoscere il suo vero "io", distruggendo le centomila immagini di lui che hanno le persone che lo circondano. Un'idea folle che lo porta a compiere gesti tanto bizzarri che la moglie e il suocero, ritenendolo pazzo, tentano di farlo interdire. Moscarda viene avvertito di questo da Anna Rosa, un'amica di Dida, con la quale ha un rapporto di confidenza e che tuttavia, con gesto inspiegabile, durante un loro incontro gli spara, ferendolo. L'episodio induce tutti a credere che tra i due ci sia stata una relazione sconveniente, tanto che Moscarda ammette le sue colpe e dimostra profondo pentimento, indossando suo malgrado la maschera dell'adultero. La felicità giungerà estraniandosi dalla società.